foto by alt-os

[premessa]
Come ben sapete non sono certo leghista, non mi definisco comunista da anni (per vari motivi) e ho portato fieramente la bandiera radicale finchè è esistita (R.I.P.).
Questo poichè l'unica parte che mi è dato comprendere della politica è quella sociale mentre della parte economica (a mio avviso la più importante) non capisco una mazza.
[/premessa]

Il giorno dopo le elezioni mi trovavo per strada con un amico con un foulard della Lega Nord quando incrociamo una ragazza con una vistosa maglietta rossa in mezzo a un gruppo di persone uscenti dalla sede d'un sindacato. Mentre passiamo affianco a questa persona lei inizia a imprecare cose tipo "ma come si fa", "che mondo di merda" evidentemente rivolta al mio amico.

Ora, io capisco l'amarezza della scomparsa della sinistra dal parlamento, ma vi pare un comportamento corretto?
Vi pare possibile affermare con assoluta certezza che il partito/le idee che sosteniamo siano quelle universalmente giuste? O anche solo, siamo veramente certi che le convinzioni, i dati da cui parte la nostra analisi che ci porta a scegliere chi votare sia basata su dati reali e non solo su ciò che attraverso centinaia di filtri ci è arrivato? Siamo certi di poter disprezzare una persona sulla base di cosa vota? Di non dover portare rispetto per le idee altrui siano esse personalmente condivise condivisibili o non condivisibili?

Forse l'ottusità di quella ragazza è uno dei motivi per cui non abbiamo una sinistra in parlamento ma possediamo comunque un'armata di partiti di sinistra.
Forse è il caso di autogiudicarsi anzichè di giudicare gli altri (e questa è una massima, valida non solo in politica ;) poichè solo su noi stessi possediamo delle certezze.

(si, la mancanza di una linea stabile a casa mi sta portando sul riflessivo andante)