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Manifesto TPATPC

L'argomento è talmente vasto che scrivendo mi sono accorto di non riuscire a tenere ben saldo il filo del discorso, perdonatemi...

"Libero pensatore è colui che non si fa condizionare da dogmi, regolamenti e costrizioni, bensì usa il proprio cervello."

La nostra dottrina deriva dall'unica cosa sovrannaturale, ma certa, che conosciamo: la vita; Sovrannaturale, perchè non ne conosciamo l'origine, ma certa perchè ce l'abbiamo dinanzi gli occhi in ogni momento.
Basare la propria dottrina sulla vita significa prescindere da un qualche significato astratto più o meno valido, perchè la vita in realtà è come una freccia che va al contrario...non ha alcun senso, o comunque ha un senso che non conosciamo, che non apprenderemo mai con certezza almeno finchè siamo in vita, e non è detto che l'apprenderemo poi. Se davvero esiste un poi.
Essere TPATPC significa voler prescindere da ciò che può esserci dopo/aldilà/quellochevuoi; significa apprezzare tutto ciò che ci circonda per il semplice fatto che come noi esiste; essere in grado di scegliersi la propria condotta senza sottostare a regole ma solo al proprio buonsenso. Credo che chiunque (parlo dell'ultimo modello d'uomo, quello inteligente [ma inteligente o intelligente?]) sia in grado da solo di capire scegliere cosa è giusto e cosa è invece sbagliato. Cosa vorrebbe dire far qualcosa che si pensa sbagliato? o anche far qualcosa per poi vergognarsi di averla fatta? Errare è normale, ma i propri errori vanno fatti alla luce del sole e non vanno ripetuti, non ha senso accettare regole altrui per poi andare regolarmente a pentirsi di averle infrante. [NB: Io ho avuto un'educazione cristiana]
A questo punto qualcuno potrebbe pensare allora di essere autorizzato a uccidere il primo passante perchè lo crede giusto. Qui sta il secondo paletto TPATPC: siamo in grado di scegliere ciò che è meglio per noi, ma bisogna ricordarsi che non abbiamo il diritto di condizionare negativamente la vita altrui visto che pretendiamo che nessuno intralci la nostra (alzi la mano chi è ben felice se gli sparano, gli rubano l'auto e rapiscono il suo partner, o anche semplicemente chi è felice quando è in fila e gli rubano il posto). In breve "vivi e lascia vivere", come criterio intoccabile, negarlo sarebbe come negare se stessi, è completamente illogico, inaccettabile, va bene per chi vive a istinto, ma l'uomo dovrebbe usare il cervello...Daltraparte qui la viviamo in un modo diverso. A noi piace la cooperazione e tutto ciò che comporta. Quindi la frase chiave per noi diventa "vivi e aiuta a vivere".
CONTINUA?